MOSTRA
Storia di un'eccellenza piemontese
Chiesa del Batù, Pecetto Torinese
A partire dalla storia della Famiglia Cinzano, originaria di Pecetto, si ricostruiscono la storia ed i successi di una bevanda ancora oggi apprezzata in tutto il mondo.
Se il Vermouth (o Vermut) nasce ufficialmente a Torino nel 1786, già molti anni prima, sulle colline pecettesi, la famiglia Cinzano, di tradizione acquavitai e liquoristi, aveva iniziato, fin dal 1757, a produrre e vendere vini aromatizzati.
In ogni caso il vermouth come oggi lo conosciamo, non è altro che il punto di arrivo di un percorso secolare, fatto di prodotti ecclesiali, elisir di lunga vita di scuola alchemica e rimedi della farmacopea casalinga. All’inizio prodotto regale e aristocratico, adottato ufficialmente come bevanda di corte in Casa Savoia, divenne ben presto una bevanda consumata nelle più svariate occasioni, a contorno di importanti discussioni politiche nei salotti, “liquore di benvenuto” nelle situazioni mondane, “vermouth d’onore” nelle cerimonie ufficiali, apertura di tutte le cene importanti, aperitivo, simbolo di convivialità, protagonista assoluto del bere miscelato tra fine ’800 e inizio ‘900.
Martini, Gancia, Cora e molti altri, il vermouth diventa ben presto un prodotto di largo consumo e una delle voci più rilevanti dell’economia
piemontese, soprattutto per l’esportazione; veniva infatti esportato in tutto il mondo, in più di 150 paesi.
Ad inizio ‘900 erano oltre duecento le aziende in attività nell’area piemontese, molte di esse non specialistiche ma con produzioni molto significative.
Dopo un periodo di scarsa popolarità, il vermouth oggi ritorna prepotentemente alla ribalta, sia con le aziende storiche, sia stimolando la creatività di nuovi produttori che entrano sul mercato con nuove ricette o con il recupero di marchi storici: a buon diritto si può parlare di riscoperta di un prodotto di eccellenza del territorio piemontese, che ritorna oggi ad esser una risorsa industriale, con un potenziale di crescente sviluppo.
Con la nascita delle prime realtà industriali, quali Cinzano, Martini, Gancia, Cora e molti altri, il vermouth diventa ben presto un prodotto di largo consumo e una delle voci più rilevanti dell’economia piemontese, soprattutto per l’esportazione; veniva infatti esportato in tutto il mondo, in più di 150 paesi.
Ad inizio ‘900 erano oltre duecento le aziende in attività nell’area piemontese, molte di esse non specialistiche ma con produzioni molto significative.
Dopo un periodo di scarsa popolarità, il vermouth oggi ritorna prepotentemente alla ribalta, sia con le aziende storiche, sia stimolando la creatività di nuovi produttori che entrano sul mercato con nuove ricette o con il recupero di marchi storici: a buon diritto si può parlare di riscoperta di un prodotto di eccellenza del territorio piemontese, che ritorna oggi ad esser una risorsa industriale, con un potenziale di crescente sviluppo.